La Juventus continua a osservare da vicino la situazione di Franck Kessié. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il centrocampista ivoriano sarebbe un nome che intriga non poco la dirigenza bianconera, anche se l’ingaggio elevato rappresenta ancora un ostacolo da superare.
Classe 1996, arrivato ad alti livelli in Italia tra Atalanta e Milan, Kessié aveva lasciato il Barcellona nell’estate del 2023 per approdare all’Al-Ahli, in Arabia Saudita, in un trasferimento da 12,5 milioni di euro. Con il club saudita ha collezionato 87 presenze, mettendo a referto 17 gol e 9 assist, oltre a vincere la Champions League asiatica e la Supercoppa saudita.

Ingaggio pesante, ma la Juve c’è
Il nodo principale, come spesso accade per i giocatori che passano dall’Arabia, è lo stipendio. Kessié guadagna attualmente circa 14 milioni di euro netti a stagione, una cifra fuori portata per le casse bianconere. Per fare un paragone, solo Dusan Vlahovic arriva a percepire cifre vicine (ma è anche il motivo dell’imminente divorzio), mentre la media della rosa si aggira sui 5-6 milioni.
Se volesse tornare in Serie A, Kessié dovrebbe inevitabilmente accettare una riduzione del suo stipendio. Nonostante questo, la Juventus non ha mai smesso di monitorare la sua situazione e, in vista del mercato di gennaio, potrebbe tentare un affondo.

Il profilo giusto per Tudor
Dinamico, esperto e con grande senso dell’inserimento, Kessié rappresenterebbe quel tipo di centrocampista fisico e completo che alla Juve serve da tempo. Inoltre, possiede anche il passaporto italiano, quindi non occuperebbe neanche uno slot da extracomunitario.
Il suo contratto con l’Al-Ahli scade nel 2026, ma l’idea di tornare in Europa, magari proprio in Italia dove si è affermato, non lo lascia indifferente. Bisognerà soprattutto capire se Kessié avrà ancora voglia di mettersi in gioco nel calcio che conta e giocare ai massimi livelli, o se cercherà un altro contratto plurimilionario giocando in un campionato inferiore. Nel frattempo a Torino i tifosi bianconeri ci sperano.





