È tornato a parlare il commissario tecnico dell’Italia, Gennaro Gattuso. Il ct azzurro, intervenuto ai microfoni di Sky, ha presentato la prossima gara (contro Israele) e non solo. Tanti infatti i temi toccati da Gattuso, dalla crescita di Pio Esposito alla peso della responsabilità.
Come vivete dall’interno questa atmosfera?
“Siamo felici che ci sia stata una tregua. Vedere la gente che torna a Gaza è qualcosa di emozionante. Domani c’è la partita: qualcuno contesterà ma avremo anche 10mila persone allo stadio. Dovremo essere bravi a far venire voglia a tutti di tifarci“.
Pio e i giovani
Questa Italia ti piace sempre di più?
“Mi innamoro dei miei ragazzi perché vedo come affrontano gli allenamenti e mi piace. Lo sapevamo da due mesi che non si può sbagliare, ma apprezzo tanto la crescita. C’è da migliorare ma ci sono anche tante cose positive“.
Ci sarà la difesa a tre? E in attacco giocherà Pio Esposito o Raspadori?
“Pio ha vissuto normalmente il post, è un ragazzo semplice e di poche parole che pedala molto forte. Corre come un centrocampista… Non c’è rischio che si monti la testa. Bisogna valutare anche altre cose, ma le partite durano 95 minuti: c’è chi inizia e chi può fare la differenza entrando dalla panchina. Le valutazioni saranno queste“.
Il ruolo da ct
Sei sempre più a tuo agio da CT della Nazionale?
“Penso sempre che c’è tantissima gente che pagherebbe per stare qua. Io lo vivo come un sogno, indossare questa maglia era il mio sogno. Oggi stavo pensando ai vecchi allenatori che ho avuto qua come Lippi e Trapattoni. E andando a fare la conferenza pensavo: ‘Chi l’avrebbe mai detto che avrei avuto questa possibilità?’. La vivo così, sono a mio agio perché per 11 anni ho indossato questa maglia. Mi sembra di stare a casa. E tante cose mi vengono facili“.
Ti hanno fatto piacere le parole di Spalletti?
“Luciano è un uomo molto schietto, se dice una cosa è perché la pensa. Lo volevo chiamare ma non l’ho fatto per non rompergli le scatole. Sicuramente ho apprezzato cosa ha detto“.