Milan, Tare shock: “Mi vergogno di quello che ho fatto”

Igli Tare, in estate, è diventato il nuovo direttore sportivo del Milan e sta contribuendo al grande avvio di stagione dei rossoneri. Oltre ad aver incassato una cifra importante dalle cessioni, il dirigente ha convinto Massimiliano Allegri a tornare sulla panchina lombarda ed ha acquistato giocatori del calibro di Modric e Rabiot. Nelle ultime ore, inoltre, ha raccontato come è iniziata la sua carriera da calciatore.

Gli inizi di carriera

Intervenuto ai microfoni di Grida Duma per “Top Story“, Igli Tare ha ripercorso le tappe della sua carriera: “Sentivo che sarei passato dall’essere un calciatore ad un allenatore, come mi sentivo durante l’era comunista con i miei compagni di scuola, quando sedevamo al “Parku Rinia” e dicevo sempre loro che un giorno mi avrebbero visto in Serie A, nel campionato italiano. Mi dicevano sempre che ero pazzo e non mi credevano“. Il dirigente ha poi parlato degli inizi in Grecia: “Ho cominciato lì, è stata un’esperienza piena di alti e bassi. Ho avuto l’opportunità di conoscere i lati positivi e negativi del paese in cui sono andato. Il periodo selvaggio e brutto della visione razzista degli albanesi. Per questo motivo, ho scelto di andare in Germania in seguito, per entrare nel mondo del calcio“.

“Mi vergogno”

Il trasferimento in Germania, però, non è cominciato nel migliore dei modi. La squadra che ha accolto Igli Tare, gli ha trovato anche un lavoro: “Ho lavorato come giardiniere. All’inizio mi vergognavo molto. Le prime due settimane in Germania, pensavo che chi mi avrebbe riconosciuto avrebbe detto ‘È così che è passato da calciatore a giardiniere’“. Dunque, un inizio emotivamente complicato, ma poi la situazione è migliorata: “Pulivamo i parchi, i fiori, gli alberi, ma dopo 2-3 settimane vivevo con orgoglio, perché non stavo facendo nulla di male, se non il fatto che stavo sopravvivendo e avevo un’opportunità economica per aiutare la mia famiglia“.

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