Jonathan David, prima di arrivare alla Juventus, era uno di quei nomi che facevano gola a mezza Europa. Il contratto del canadese col Lille era scaduto e con un giocatore così libero a parametro zero, l’interesse era comprensibile: un affare low cost con un curriculum di tutto rispetto. 109 gol in 237 partite con il Lille e 37 reti in 69 presenze con la Nazionale canadese, inclusi 9 gol nella scorsa Champions League. Insomma, quando Comolli lo ha contattato, non si parlava di una scommessa, ma di un investimento azzeccato per il futuro attaccante titolare della Juventus. Tuttavia le cose non sempre vanno come ci si aspetta.

Le prime difficoltà sul campo
Come spesso accade, il campo è un’altra storia. L’approccio di David in Serie A finora non ha convinto del tutto: un gol in quattro partite e prestazioni piuttosto incolori hanno spinto Igor Tudor a rivedere le gerarchie in attacco. Ieri, per esempio, nel match pareggiato 1-1 con l’Atalanta, è toccato a Openda partire titolare, mentre Dusan Vlahovic, dato per sicuro partente in estate, un po’ a sorpresa si sta ritagliando spazio a suon di gol, togliendo di fatto minuti a David che anche ieri è rimasto a secco, con 0 minuti in campo.

Flop? La stagione è lunga…
Con tre punte a disposizione, Tudor sceglie di volta in volta, ma l’assenza di un titolare designato significa che nessuna punta ha ancora convinto pienamente. David era stato pensato come il numero 9 principale, con Openda a completare il reparto e Vlahovic come ultima risorsa. Il campo però spesso riscrive le regole, tuttavia per ora è ancora presto per parlare di flop e David avrà sicuramente le sue occasioni durante la stagione per potersi prendere la Juve, a partire dalla sfida di Champions League in programma mercoledì 1 ottobre contro il Villarreal, in cui si candida per una maglia da titolare.