New York accende i riflettori su un derby tutto azzurro agli US Open. Due talenti italiani agli antipodi si giocano un posto tra i grandi e molto di più

Un appuntamento con la storia, comunque vada. A New York è tutto pronto per la sfida fra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, forse i due talenti più brillanti di questa generazione d’oro del tennis italiano.
La storia è già fatta, dicevamo: mai due tennisti italiani si sono affrontati così avanti in uno slam e, comunque vada, uno di loro sarà in semifinale. E Musetti farà di tutto per ribaltare i pronostici.
Pronostici che, naturalmente, sono tutti dalla parte del numero 1 al mondo. Intanto perché finora ha vinto tutti e 15 i derby con tennisti italiani, compresi due incroci con Musetti. Tutti, tranne uno a Barcellona 2023, quando ai quarti vinse Lorenzo. Ma Jannik aveva l’influenza, quindi non è stata esattamente una vittoria limpida.
Stavolta non ci sono scuse, non ci sono problemi: ci si gioca tutto e lo si fa su uno dei campi più prestigiosi al mondo, con velleità di semifinale e obiettivi diversi: mantenere il n.1 nel ranking per Sinner, Musetti per accorciare giusto un po’ sull’amico e compagno di Davis, per restare in top 10 e per mantenere la speranza per le ATP Finals di Torino, altro appuntamento con la storia.
Il derby di New York, più che una partita, sembra la fotografia di un’epoca. Due ragazzi cresciuti insieme, compagni di squadra e amici, che adesso devono mettersi uno contro l’altro. Due anime del tennis italiano che raccontano quanto sia vasta la gamma del talento quando si colora di azzurro.
US Open, sarà Sinner contro Musetti: così diversi, così simili
A separarli ci sono appena sei mesi. Ventiquattro anni appena compiuti il primo, ventitré e mezzo il secondo. Eppure, basta poco per capire che non potrebbero essere più diversi.

Lorenzo è già padre di un bimbo di un anno e mezzo, con un altro in arrivo. Ha scelto la via della riservatezza, quella che non fa notizia fuori dal campo, lontano dai riflettori che tanti suoi colleghi accettano come inevitabili. Jannik, all’opposto, si porta dietro la fama di predestinato con naturalezza, senza mai cercarla ma senza nemmeno temerla.
In realtà li accomuna la stessa discrezione sulla vita privata, ma nel tennis non potrebbero essere più diversi di così. E del resto lo hanno detto entrambi, in modi e in momenti diversi. “Io e lui forse siamo agli opposti nel tennis”, disse una volta Musetti, impressione confermata anche da Sinner: “È difficile replicare Lorenzo, siamo giocatori totalmente diversi”.
Ed è qui che la narrazione prende fuoco. Da una parte la perfezione geometrica di Sinner, una mente che sembra impermeabile alle emozioni. Dall’altra il genio irregolare di Musetti, sicuramente più emotivo e umorale, con quel rovescio a una mano che sa di tennis d’altri tempi, le improvvise accelerazioni, la sensazione di eleganza istintiva che lo rende diverso da tutti gli altri. Vinca il migliore!