Un bambino che si è trovato davanti la furia di un adulto: questo è successo a Collegno. Thomas parla con lucidità sorprendente, mentre Buffon gli offre un abbraccio e una lezione di perdono
Una scena che fa male al calcio. Sembra una frase fatta ma in realtà è esattamente ciò che si è visto qualche giorno fa durante un torneo giovanile a Collegno.
La storia ormai la conosciamo tutti visto che è ampiamente di dominio pubblico. Una rissa in campo fra i ragazzi, un uomo che all’improvviso scende dagli spalti indemoniato e aggredisce il portiere della squadra avversaria. Quel portiere si chiama Thomas, ha 13 anni ed è finito all’ospedale per colpa di un uomo di 40 anni, papà di un altro baby-calciatore, che non ha saputo controllarsi.
La scena ha lasciato tutti di sasso: l’uomo ha scavalcato la recinzione, ha puntato il ragazzo e l’ha scaraventato a terra, riempiendolo di pugni con conseguenze anche molto gravi. Thomas è stato trasportato al Martini di Torino con un trauma cranico, una contusione allo zigomo e la frattura del malleolo.
Ancora sotto shock il ragazzo e tutta la comunità che ha assistito a questa scena tremenda anche perché tradisce i valori fondanti del calcio, ma non solo. L’aspetto più grave della storia è che un uomo adulto, per giunta padre, aggredisce come un animale un ragazzo che potrebbe essere suo figlio e lo manda in ospedale. Inevitabile la denuncia e – si spera – i guai che ne conseguiranno.
Le conseguenze, dicevamo. Per il momento l’aggressore è stato denunciato per lesioni e il CSF Carmagnola, il club che aveva tesserato suo figlio, si è immediatamente dissociato dall’episodio annunciando l’allontanamento del ragazzo e di suo padre dalla società e chiedendo il DASPO a vita per il genitore.
Nel frattempo il giovane Thomas è stato intervistato e ha raccontato il suo stato d’animo. “Non mi aspettavo un comportamento simile da un adulto. Più che spaventato ero stupito”. Una considerazione che fa il paio con quella di suo padre: “Sarei entrato anch’io in campo, ma per dividerli. Non mi sarei mai sognato di picchiare un ragazzino”.
Sull’episodio si è espresso anche Gigi Buffon, oggi collaboratore della Nazionale ma uno dei portieri più forti di sempre, che ha voluto idealmente abbracciare il suo giovane collega: “Sono sbalordito e disorientato. Questi comportamenti invitano a riflessioni più profonde rispetto allo sdegno immediato. Dobbiamo riportare al centro ragione, rispetto e umanità”.
Poi le parole verso Thomas, al quale Buffon trasmette una lezione di vita che gli sarà preziosissima: “Ora bisogna rispondere alla violenza col perdono. Solo così si può provare a spezzare la spirale della bestialità”.
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